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Benvenuti nello studio e salone senza divano. Freud non ha più bisogno di appunti. I pazienti sono a volte personaggi celebri… o inventati. Qui, l’ego non è il re — è l’attore. Recita, esagera, a volte si ridicolizza, ma finisce sempre per rivelarsi utile… o vero.
Ogni disegno, ogni parola, ogni riflesso su un paio di occhiali diventa un frammento di analisi silenziosa. L’Ego-Salon è una scena interiore. È un teatro di ombre lucide. È ispirato ai film di Fellini, alla musica di Rota. Vallotton che ispira la memoria disegnata, il diario intimo e l’ironia del quotidiano.
Qui, il peso diventa piuma, e l’ombra, un’altalena. Si parla con gli assenti, si ascoltano i silenzi. L’amore passato, le maschere, lo specchio, le cadute morbide: tutto è materia da dire senza rumore.
Entrate… Qui l’analisi comincia, ma senza prescrizione!

Doberego
« Lui ha capito che la sua forza non veniva da lui, ma dallo sguardo silenzioso dell’occhio che lo osservava. »
— Estratto dal Lessico dei Riflessi
« Uno spazio di arte visiva, di psicoanalisi poetica e di satira leggera. L’Ego-Salon esplora le profondità dell’ego attraverso disegni, parole, performance e pensieri critici. »
« La tua voce ci interessa. Condividi i tuoi pensieri e lascia un eco nel nostro spazio, dove ogni riflessione diventa un’opera a sé. »
