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Josefa Ferlita — Artista visiva e multimediale di origine italo-venezuelana. Laureata presso l’Università del Quebec a Montréal (UQAM, 2023). Vive a Montréal.
« A volte bisogna lucidare la materia per meglio rivelare lo spirito. »
Mi appassiono per le forme di autorepresentazione. Sono ispirata da artisti come Michel Journiac, Suzy Lake, Cindy Sherman e Sophie Calle. Il mio approccio performativo prende dall’estetica del cinema sperimentale giapponese. Include le opere di Toshio Matsumoto. Integra anche le tensioni visive dell’espressionismo.
Il mio lavoro è anche una ricerca interiore. Esploro la complessità dell’identità attraverso la psicoanalisi. Studio gli archetipi di Jung. Analizzo le forze dell’inconscio di Freud. Considero le strutture del linguaggio secondo Lacan. Incrocio anche i metodi dell’antropologia, in particolare gli approcci di osservazione cari agli etnologi.
L’universo di Félix Vallotton, il Nabis straniero, mi abita profondamente. Il suo uso del bianco e nero e la sua critica dolceamara alla borghesia risuonano nella mia pratica. Come lui, cerco di trasmettere un pensiero poetico, critico e introspettivo attraverso ogni opera.

« Esplora l’arte e la psicoanalisi attraverso opere visive uniche che interrogano l’ego e l’introspezione. »
